Fu in quell'ambiente che Mario iniziò a dover fare i conti con l'amore.
Ok, ok... niente si costruisce da un giorno all'altro. Parlare di amore
era ancora un po' presto. Almeno ad ascoltare i pensieri di Mario.
Di parole non ce ne erano, in quei giorni.
La variante era - di notte in notte - una parte sempre più fissa dei
suoi itinerari.
Le puttane erano sempre lì e Mario ancora non così fuori - o dentro -
per fermare la macchina ed andare a cercarla. Non aveva nemmeno più la scusa di una scopata mercenaria: non ne aveva davvero
voglia. Nè la voglia di Helene così chiara da rompere quel continuo girovagare in macchina.
Il tempo continuava ad essere rubato, tra tensioni folli dall'una all'altra
parte della barricata - il nord ed il sud.
Le biblioteche nascondevano qualche verità ma, per essere svelata aveva
biosgno di una swggezza soggettiva che non poteva essere raggiunta nel chiuso di una stanza. Questa era l'ultima riflessione
di Mario - ultima giustificante di un ultimo impegno incompiuto?
"Ci penserà qualcun'altro" - fu l'ultimo pensiero di Mario per quella
notte.
O forse, sarebbe meglio dire, l'ultimo pensiero all'interno della logica
lineare di Mario.
Un'altra esperienza avrebbe attentato ai suoi soliti processi. mentali.
"Buonasera, benvenuti all'edizione delle 20 del Tg1.
Il furto del tempo - nuove inquietanti sviluppi nelle indagini."