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Techno man - cap.IX

Fantascienza?

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“Buongiorno Giuliano, come sta?”
La faccia di plastica del suo esaminatore fece capolino come un sole artificiale dei cartoons.
Avrebbe voluto vomitargli addosso tutto il suo disgusto, sollevare il velo di quell’inutile professionalità e metterlo davanti allo squallore del suo lavoro.
Ma il paradosso era che ufficialmente era lui lo squallido, il fallito, il disadattato ideale per gli esperimenti.
“Bene” rispose Giuliano tra i denti.
“Allora oggi è il grande giorno… Si sente pronto?”
“Si…per quel poco che ne so non dovrebbe essere un’esperienza particolarmente traumatica…”
“Certo che no. L’importante è che lei consideri se stesso come un aereo che deve prendere il volo e poi ritornare piano a terra. L’importante è entrare e uscire… Se avrà cura di prestare attenzione a queste fasi non avrà alcun problema. Certo, siamo in una fase sperimentale e non abbiamo la sicurezza assoluta … ma non siamo degli avventurieri e la pressione degli investitori è molto precisa: non possiamo permetterci il lusso di sprecare il tempo in inutili sbagli. Stia tranquillo…”
“Perché allora mi pagate tanto?”
“Paghiamo così tanto più che altro per non avere fastidi in futuro. La sua liberatoria per noi è come la più forte assicurazione. Vogliamo che tutto quello che succeda ora, in questi giorni, non abbia strascichi legali per il futuro; la remota possibilità di errori o problemi non dovrà avere conseguenze. La fase sperimentale deve essere libera da preoccupazione per liberare la creatività dei nostri consulenti…”
Le parole dell’esaminatore scorrevano su un filo di ovvietà e falsa rassicurazione tipico degli spot pubbicitari. Noiose e senza sostanza….
“…Bene ora entrerà nel laboratorio. Come le ho detto ieri sarà sottoposto ad una leggera dose di sedativi per assicurare un passaggio senza resistenze psicologiche. Stia tranquillo, non sono droghe. A noi interessa che la sua esperienza sia la più lucida possibile.
Dopo circa un quarto d’ora le agganceremo gli elettrodi e sarà sottoposto alla stimolazione.
Concretamente l’esperimento non sarà più lungo di 30 minuti ma la sua esperienza – in relazione ai desideri che lei ha manifestato – potrà avere una sensazione di presenza nel tempo anche di qualche giorno.
Non avrà la sensazione di sognare, anche se la contrazione del tempo potrebbe indurre in quest’idea.
Mi raccomando, qualunque cosa succeda, tenga presente che siamo qui noi a monitorare tutto quello che succede e che, a valori particolarmente alterati della sua attività cerebrale o metabolica, bloccheremo comunque tutto. Lei deve stare solo tranquillo…tranquillo e fiducioso che non correrà alcun rischio…”
Ancora quella voce artificiale…che fastidio… Ma da lì a pochi minuti avrebbe viaggiato tra i suoi desideri, vivendoli con una concretezza ancora maggiore di quella che avrebbe potuto pretendere dalla vita reale.
L’iperrealtà del QUAD avrebbe aperto dei canali di piacere inimmaginabili, sottili, colorati…

Per tutto questo avrebbe potuto sopportare anche il fastidio delle parole false dell’esaminatore.

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