Tutto
era chiaro sotto la luce dei neon.
O,
perlomeno, la botta aveva fatto qualcosa di diverso da un semplice danno.
Aveva
rotto ma aveva anche aperto.
Lucio
sentiva il proprio corpo soffrire e guardava in modo diverso la sua mente.
Non
voleva scuse, per se e per tutto quello che non aveva ancora realizzato.
Ma
sentiva anche che non era lì o, almeno, solo lì, il problema.
La
vita era sempre la stessa, in quella stanza d’ospedale come nella sua macchina 48 ore prima.
Erano
cambiati solo i suoi occhi. O i suoi occhiali, come a lui piaceva chiamarli.
Sentiva
la vita sotto le mani e così il suo tempo allo stesso modo in cui aveva, al momento dell’incidente, sentito che la bestia
poteva essere più dura di lui.
Aveva
visto la sua vita in un istante e l’aveva amata. Come non aveva mai fatto prima.
Aveva
amato il suo io pigro, indolente, intollerante, severo, sornione…come la sua generosità improvvisa, forse rara, ma che
risplendeva come il suo unico gioiello…lì, prima che il parabrezza della macchina si schiantasse contro la sua testa.
Tutto
ordinario, banale. Così aveva pensato qualche mese prima, quando gli era capitato sottomano un libro sulle esperienze post-mortem:
la solita manfrina paleocristiana, imbevuta di moralismi e sensi di colpa.
Eppure
ora era sdraiato a passare in rassegna degli attimi che gli erano sembrati secoli e dei decenni che, a ben guardare, erano
appena passati come granelli di sabbia sotto le dita.
Strano.
Sentiva che tante cose avevano valore eppure….tanti mesi della sua vita, in effetti, tanto valore non avevano offerto
alla sua memoria – ora che il crudo senso della realtà non gli lasciava molte scappatoie.
Era
a metà tra un sogno appena sognato e un giorno nuovo da scoprire.
Eppure
sia il sogno, l’incubo, appena vissuto che il giorno, ancora neonato, fuori dalle finestre di quell’ospedale non
erano ancora perfettamente reali e funzionanti; erano ancora lì in attesa di essere elaborati. Erano dei cuccioli pieni di
speranze che il padrone doveva ancora svezzare.
E Lucio era lì, pronto, con qualche costola incrinata e qualche speranza in più.