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Ipotesi di miglioramento Capitolo III

Seconda mattinata

Sun

Caldo. Caldo nel cielo, caldo in casa, caldo tra i fornelli, caldo tra i litigi dei bimbi, caldo tra i suoi pensieri.

 

Il sole, una presenza attiva che voleva essere accompagnato in quella danza impossibile.

Era impossibile tener dietro alla sua iperattivitą.

Era impossibile competere con la forza del sole d’agosto.

Eppure era necessario.

Forse sarebbe stata la notte il momento strategico per riprendere la lotta.

 

Ma non era proprio quella mattina il momento in cui avrebbe svoltato la sua vita?

Non era quella la sua decisione?

Poteva sottostare alla potenza prepotente del sole ed aspettare la notte?

Non sarebbe stata quella un’ulteriore proroga, giusto per tenere a bada la sua coscienza malata?

 

Il caldo rispondeva prepotente alle sue domande.

Ma pił che risposte erano minacce, minacce alla sua vita che chiedeva di pił.

 

Consuelo avrebbe saputo aspettare.

Ma oramai era stanca anche di quello.

 

L’acqua bolliva impaziente, unendosi al valzer del caldo onnipresente.

 

E anche il pranzo era fatto.

Non le dispiaceva accudire i bambini, fare da mangiare, e tutti gli altri lavori che la casa richiedeva.

Solo che non era abbastanza.

 

La televisione replicava in video quello che gią tutti sapevano: “Il caldo…”

 

E nemmeno quello bastava a rassicurarla.

“Mal comune mezzo gaudio….bah”

Consuelo non era mai riuscita a sentire meno gravi i problemi solo per il fatto che non fosse l’unica a patirli.

 

E nemmeno le piaceva crogiolarsi nell’autocommiserazione.

Anche quella storia del caldo iniziava a starle sui nervi.

Anche se, con la sua presenza sottile si interponeva tra lei e le sue sensazioni.

Comunque non voleva cedere, non voleva che quella fosse l’ulteriore giustificazione per il passaggio di un altro giorno senza risposte.