Ali spezzate dalla vita, dal tempo, dal destino. Voli goffi, appena accennati, restando a fremere in dimensioni, pensate
da altri!
NON VEDRO!
Più non vedrò quegli occhi tuoi sinceri
Brillar tra le foschie d'un nuovo giorno,
miraggi eterei, talmente veri,
pupille vuote, senza contorno!
PROMESSE E SCOMMESSE
Il capitano lancia a terra i dadi,
sperando in una mano fortunata.
Dalla vecchia uniforme strappa i gradi
che daranno valore alla puntata!
L'equilibrista rischia senza rete,
mentre barcolla su una corda tesa.
Nella mente una voce gli ripete
di proseguir e di ultimar l'impresa!
Il mendicante riconta nel cappello
le magre entrate del suo vagabondare,
piangendo copre col lacero mantello
il corpo monco che è stufo di mostrare.
Tiene il mago i tarocchi tra le mani,
poi, li dispone sul vecchio tavolino,
riuscendo a leggere nei semi quel domani
a chi lo ascolta con aria da bambino!
La prostituta dalle vesti ricche
estrae denaro, umido di sesso.
Pesca la carta, l'asso di picche,
perde e si pente per aver scommesso!
Il tamburino suona la grancassa,
facendo largo alla processione
che vede i personaggi, a testa bassa,
sfilare uniti verso la stazione.
Vanno a incontrare il treno della vita,
senza sapere di trovar la morte.
La loro storia non sanno che è finita
e scioccamente canzonano la sorte!
"LUPO!"
Ti stagli sulle cime già innevate,
fiutando l'aria che non sa di vento.
Dalle tue fauci, al cielo spalancate,
lanci quell'urlo, simile a un lamento!
Poi corri ad incontrare il tuo destino,
senza trovarlo, con il cuore in gola,
hai alle spalle la luce del mattino
e nella testa solo una parola:
"Lupo!" tuona l'eco nel valico montano,
mentre avvicini il branco sulla piana.
"Lupo!" ripete quella voce invano,
tu fuggi e ignori la morte che ti chiama!
Gli alberi piangono lacrime copiose
sulla tua ombra, bagnandoti il mantello.
Senti nel muschio l'odore delle rose,
sbocciate a maggio sul greto del ruscello!
Senti il profumo intenso della vita
tra i bucaneve, apparsi sull'altura.
Capisci che per te non è finita,
brilla la luna, svanisce la paura!
CARNEVALE
“Carnevale, Carnevale!”
Tutti chiamano a gran voce
il burlone originale
che sghignazza sulla croce!
E’ sacrilego ed asceta,
intrigante e buontempone,
una sorta di profeta
della mistificazione!
La tristezza lo spaventa,
mentre fa la riverenza
alla maschera che ostenta
l’ironia dell’esistenza!
SAN VALENTINO
Il quattordici febbraio si festeggia Valentino,
grande Santo che protegge le persone innamorate.
Lo si immagina innocente con un’aria da bambino,
mentre cura le ferite dall’amore procurate!
Sono in tanti ad aspettare questo giorno un po’ speciale
per confondere tra i fiori vergognose infedeltà!
Si fa onore in questo mese anche al grasso carnevale
che
antepone le illusioni alla semplice realtà!
SOLTANTO UN’AVVENTURA!
Lunghi capelli neri scendono sulle spalle,
l’ovale incorniciando del tuo splendido viso.
Scherza il vento con essi, come con le farfalle,
portandoli a velare un tenero sorriso!
Negli occhi d’ametista che non sembrano veri
si nota una schiettezza che incute un po’ paura.
Le ombre del passato appartengono a ieri,
mentre l’oggi propone soltanto un’avventura!
VIAGGIO IN TRENO
Il
treno sfreccia lungo il litorale,
mentre
dai finestrini dilaga azzurro il mare.
Vagoni
in fila indiana imperlati di sale
la
galleria insidiosa esitano ad affrontare.
Le
ruote allora stridono sui binari roventi,
sballottando
persone aggrappate all’attesa:
fuggono
da qualcosa, vanno a incontrar parenti,
ma in
fondo al cuore avvertono la voce della resa!
ADRIATICO
Son
tuoi i miei versi Adriatico imbronciato,
mentre
saluto i flutti corrucciati
che ricordano
il pianto disperato
degli
aquilani, dei terremotati.
Forse
Adriatico mai più mi rivedrai,
ed il
mio animo rifugge la marea;
l’onda
d’un dubbio amore fermerai,
lasciando
libera la penna che ora crea.
Dalla
montagna giungono le impronte
del
menestrello dallo sguardo spento.
Sarà
esiliato e vivrà in Piemonte,
dove si
placherà il suo tormento!
ALL'IMPROVVISO
Chi
stringerò allo spuntar del sole,
dando
ai sospiri l’intensità del vento?
Mormorerò
ancora le parole,
dettate
dalla gioia del momento?
Petali
azzurri sulla vestaglia rosa
cadono
tra i guanciali stropicciati,
mentre
lieve la mano tua si posa
sugli
occhi miei di lacrime bagnati.
Chi
sei, e come puoi sentire quel pensiero
che
si nasconde dietro al mio sorriso?
Dilania
il cuore un sentimento vero,
e tu
sei già scomparsa... all’improvviso!
CIME
INVIOLATE
Timida appar la luce dell’aurora,
facendo capolino tra le nubi.
Il cielo lentamente trascolora,
lasciando il sole immerso nei suoi dubbi.
Di te non riuscirei a fare a meno,
montagna fiera, luogo di schiettezza.
Lontano brucia un arcobaleno,
donando al cuor sublime tenerezza.
Il nostro osar verso cime inviolate
è travolgente qual raffica di vento.
Raggiungerà mete più agognate,
rapidamente, in meno d’un momento!
GRAZIE …
Grazie
di non essere invadente,
del
tuo amore sincero e appassionato,
di
quel sorriso tenero e suadente
che
fa sentire un uomo fortunato.
Grazie
quando mi fissi sbigottita,
temendo
chissà quali verità,
quando
passi poi lievi le tue dita
e
asciughi lacrime d’infelicità.
Passero
senza ali per volare,
grazie
di rimanere a me vicino,
il
tuo nido fortezza da espugnare,
i
tuoi timori… quelli d’un bambino!
IL NOSTRO DESTINO
Cosa
accade,
non
riesco a riconoscere la sensualità?
Perché
m’illudo che sia amore,
quando
non so con cosa ho a che fare,
quando
non riesco a sentire il languore
che
strazia le visceri e il cuore.
Tu da
dove provieni,
da
quale lontana contrada?
Non
dirlo, ma, lungo la strada,
disegna
con me il tuo cammino.
Saremo
il sentiero che passa attraverso il futuro,