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La porta segreta

di Davide - mio figlio

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Ero in vacanza in un piccolo paesino che si affacciava sul mare con mio nonno. Quel giorno stavo passeggiando sulla spiaggia finche non vidi una cosa luccicare sulla riva; mi avvicinai incuriosito. Trovai una bottiglia con dentro qualcosa avvolto in un fazzoletto nero allora la stappai; dentro c’era una chiave a forma di drago, era vecchia e malandata ma la presi lo stesso, poi presi il fazzoletto che la nascondeva pensando: ”Chissà se c’è qualche indizio sulla provenienza della chiave o, ancora meglio, quale porta apre”. Ma con grande stupore non trovai niente e a quel punto tornai a casa. Essa era sopra la scogliera; nonostante fosse bella e grande a me metteva a disagio, ma ritornai lo stesso.

Quando arrivai mio nonno mi disse: “Nipote questa sera rimani a casa da solo, ti ho preparato le polpette affumicate”, io domandai con tono scocciato: “Dove vai?“ e lui rispose: “Alle finali di scopa. Mi dispiace, ma quel torneo è tutto per me”. A quel punto mi arrabbiai e ridomandai: “E’ ora?” e lui rispose: ”Mi dispiace ma mi devo allenare per la partita di scopa”, allora sbattè la porta e se ne andò.

Mi avviai in camera mia ma scivolai sulla cera in cucina urtando un coltello che per poco non mi centrò la testa, ma colpì il fazzoletto nero della bottiglia. Quando mi alzai intravidi nel fazzoletto nero un vecchio foglio di carta che diceva: ”Se la porta vuoi trovare, dietro l’armadio devi cercare e poi un tesoro potrai trovare”; a tali parole mi spaventai a morte ma mi faceva più paura restare in quella casa da solo, allora spostai l’unico armadio che c’ era in casa e trovai un piccolo forellino nel muro; anche se ogni piccola parte del mio buon senso mi diceva di indietreggiare la mia curiosità mi diceva di mettere la chiave nella serratura. La misi dentro, ma non successe niente; deluso mi appoggiai al muro che tutto di un tratto si aprì, oltrepassai la soglia cadendo dall’altra parte e ad un tratto la porta si chiuse. In quel momento non sapevo cos’ era peggio: rimanere al buio chissà dove o rimanere a casa da solo; ci pensai un attimo poi decisi che era meglio la casa; allora riaprii la porta e corsi in camera mia pensando: “ Per oggi basta azioni coraggiose ”.

Il giorno dopo decisi di non dire niente al nonno per via del suo scetticismo. Calò sera, mio nonno ritornò al torneo paesano e io (questa volta preparato) oltrepassai la porta sperando di trovare il prezioso tesoro, ma quando oltrepassai la soglia fui sorpreso: quando accesi la torcia elettrica trovai una gigantesca libreria. Sul muro era affrescato un busto di drago ed essa aveva un centinaio di cunicoli ma io volevo a tutti i costi quel tesoro ed ero sicuro che fosse lì. Per diverse sere cercai il tesoro ma mio nonno cominciò a nutrire qualche sospetto.

Una sera stavo aprendo la porta e mio nonno mi seguì dentro, nascosto nell’ ombra, ed a un certo punto,quando pensavo di essere solo, sentii una voce calda: “Ecco cosa fai tutte le sere”.”Nonno…”, risposi io e il nonno continuò: “Perchè non mi hai detto niente?” e io risposi: ”E tu mi avresti creduto?” e lui: “Certo, anche io quando ero piccolo mi divertivo a cercare tesori” e io: “E li hai mai trovati nonno?“ e lui rispose: ”No”; io dissi : “Neanche io tranne questi libri” ma lui mi contraddisse dicendo :”Ti sbagli, questi libri sono il tesoro ...”, ”Come?”: risposi io interrompendolo , e lui continuò: ”Questi libri sono antichissimi, alcuni libri hanno anche un valore inestimabile”.

Con questa avventura ho imparato a fidarmi di mio nonno e a stare bene attento a quello che mi circonda.

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