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Le pagine di Alarico

Poesie, brevi racconti, di Alarico Bernardi

Ricevo e pubblico volentieri i lavori di un amico

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Gli occhi dell'anima

Occhiali da sole

Sant'Agnese

Il Natale è alle porte (L'Aquila 2009)

I due volti della diversita'

Assurdo e realtà

Le contrade del mondo

Ricordi

Rose gialle

Escursione a Racconigi

L'inquietante essenza di Lalla

Parole sul Natale

L'euforia del Natale

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2010...Un anno di speranze

 

 

Il vecchio anno fugge inorridito

dai tratti oscuri della sua esistenza.

Soltanto ora sembra aver capìto

della dura realtà la vera essenza.

Fugge pentito portando con sé il pianto,

la povertà, l’invidia ed il rancore.

Alle sue spalle risuona dolce il canto

dell’anno nuovo ricco di splendore.

La gioia folle inizia delle danze

e la credulità non ha pudore.

Tutti nel nuovo ripongono speranze,

donando ai dubbi l’ansia del timore!

 

CON UNA POESIA

 

 

Sullo scrittoio abbandoni un foglio

che vuole scritti versi conosciuti.

Non riesci più a trovare quell’orgoglio

che ti dettava pensieri tanto arguti!

Ora ti pieghi davanti ad un timore

che ti ha sconfitto fuggendo dalla vita,

ignorando le rime che il tuo cuore

suggerisce alla mente sbigottita!

Se del giorno la luce è andata via,

mettendo in ombra l’immaginazione,

restituisci con una poesia

l’entusiasmo rubato all’emozione!




ALI SPEZZATE


Ali spezzate dalla vita, dal tempo, dal destino. Voli goffi, appena accennati, restando a fremere in dimensioni, pensate da altri!





NON VEDRO!


Più non vedrò quegli occhi tuoi sinceri
Brillar tra le foschie d'un nuovo giorno,
miraggi eterei, talmente veri,
pupille vuote, senza contorno!





PROMESSE E SCOMMESSE


Il capitano lancia a terra i dadi,
sperando in una mano fortunata.
Dalla vecchia uniforme strappa i gradi
che daranno valore alla puntata!
L'equilibrista rischia senza rete,
mentre barcolla su una corda tesa.
Nella mente una voce gli ripete
di proseguir e di ultimar l'impresa!
Il mendicante riconta nel cappello
le magre entrate del suo vagabondare,
piangendo copre col lacero mantello
il corpo monco che è stufo di mostrare.
Tiene il mago i tarocchi tra le mani,
poi, li dispone sul vecchio tavolino,
riuscendo a leggere nei semi quel domani
a chi lo ascolta con aria da bambino!
La prostituta dalle vesti ricche
estrae denaro, umido di sesso.
Pesca la carta, l'asso di picche,
perde e si pente per aver scommesso!
Il tamburino suona la grancassa,
facendo largo alla processione
che vede i personaggi, a testa bassa,
sfilare uniti verso la stazione.
Vanno a incontrare il treno della vita,
senza sapere di trovar la morte.
La loro storia non sanno che è finita
e scioccamente canzonano la sorte!






"LUPO!"


Ti stagli sulle cime già innevate,
fiutando l'aria che non sa di vento.
Dalle tue fauci, al cielo spalancate,
lanci quell'urlo, simile a un lamento!
Poi corri ad incontrare il tuo destino,
senza trovarlo, con il cuore in gola,
hai alle spalle la luce del mattino
e nella testa solo una parola:
"Lupo!" tuona l'eco nel valico montano,
mentre avvicini il branco sulla piana.
"Lupo!" ripete quella voce invano,
tu fuggi e ignori la morte che ti chiama!
Gli alberi piangono lacrime copiose
sulla tua ombra, bagnandoti il mantello.
Senti nel muschio l'odore delle rose,
sbocciate a maggio sul greto del ruscello!
Senti il profumo intenso della vita
tra i bucaneve, apparsi sull'altura.
Capisci che per te non è finita,
brilla la luna, svanisce la paura!






CARNEVALE



“Carnevale, Carnevale!”
Tutti chiamano a gran voce
il burlone originale
che sghignazza sulla croce!
E’ sacrilego ed asceta,
intrigante e buontempone,
una sorta di profeta
della mistificazione!
La tristezza lo spaventa,
mentre fa la riverenza
alla maschera che ostenta
l’ironia dell’esistenza!

 

 

 

 

 

 

SAN VALENTINO

 

 

Il quattordici febbraio si festeggia Valentino,             

grande Santo che protegge le persone innamorate.

Lo si immagina innocente con un’aria da bambino,

mentre cura le ferite dall’amore procurate!

Sono in tanti ad aspettare questo giorno un po’ speciale

per confondere tra i fiori vergognose infedeltà!

Si fa onore in questo mese anche al grasso carnevale

che antepone le illusioni alla semplice realtà!

 

 

 

SOLTANTO UN’AVVENTURA!

 

 

 

Lunghi capelli neri scendono sulle spalle,

 

l’ovale incorniciando del tuo splendido viso.

 

Scherza il vento con essi, come con le farfalle,

 

portandoli a velare un tenero sorriso!

 

Negli occhi d’ametista che non sembrano veri

 

si nota una schiettezza che incute un po’ paura.

 

Le ombre del passato appartengono a ieri,

 

mentre l’oggi propone soltanto un’avventura!




VIAGGIO IN TRENO




Il treno sfreccia lungo il litorale,


mentre dai finestrini dilaga azzurro il mare.


Vagoni in fila indiana imperlati di sale


la galleria insidiosa esitano ad affrontare.


Le ruote allora stridono sui binari roventi,


sballottando persone aggrappate all’attesa:


fuggono da qualcosa, vanno a incontrar parenti,


ma in fondo al cuore avvertono la voce della resa!



ADRIATICO


 

 

Son tuoi i miei versi Adriatico imbronciato,


mentre saluto i flutti corrucciati


che ricordano il pianto disperato


degli aquilani, dei terremotati.


Forse Adriatico mai più mi rivedrai,


ed il mio animo rifugge la marea;


l’onda d’un dubbio amore fermerai,


lasciando libera la penna che ora crea.


Dalla montagna giungono le impronte


del menestrello dallo sguardo spento.


Sarà esiliato e vivrà in Piemonte,


dove si placherà il suo tormento!




ALL'IMPROVVISO

 

 

Chi stringerò allo spuntar del sole,


dando ai sospiri l’intensità del vento?


Mormorerò ancora le parole,


dettate dalla gioia del momento?


Petali azzurri sulla vestaglia rosa


cadono tra i guanciali stropicciati,


mentre lieve la mano tua si posa


sugli occhi miei di lacrime bagnati.


Chi sei, e come puoi sentire quel pensiero


che si nasconde dietro al mio sorriso?


Dilania il cuore un sentimento vero,


e tu sei già scomparsa... all’improvviso!



CIME INVIOLATE

 

Timida appar la luce dell’aurora,

facendo capolino tra le nubi.

Il cielo lentamente trascolora,

lasciando il sole immerso nei suoi dubbi.

Di te non riuscirei a fare a meno,

montagna fiera, luogo di schiettezza.

Lontano brucia un arcobaleno,

donando al cuor sublime tenerezza.

Il nostro osar verso cime inviolate

è travolgente qual raffica di vento.

Raggiungerà mete più agognate,

rapidamente, in meno d’un momento!





GRAZIE …

 

 

Grazie di non essere invadente,


del tuo amore sincero e appassionato,


di quel sorriso tenero e suadente


che fa sentire un uomo fortunato.


Grazie quando mi fissi sbigottita,


temendo chissà quali verità,


quando passi poi lievi le tue dita


e asciughi lacrime d’infelicità.


Passero senza ali per volare,


grazie di rimanere a me vicino,


il tuo nido fortezza da espugnare,


i tuoi timori… quelli d’un bambino!




IL NOSTRO DESTINO

 

 

Cosa accade,


non riesco a riconoscere la sensualità?


Perché m’illudo che sia amore,


quando non so con cosa ho a che fare,


quando non riesco a sentire il languore


che strazia le visceri e il cuore.


Tu da dove provieni,


da quale lontana contrada?


Non dirlo, ma, lungo la strada,


disegna con me il tuo cammino.


Saremo il sentiero che passa attraverso il futuro,


svelandolo al nostro destino!

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